L'isola di Wight. Il primo grande festival della musica rock by Guido Michelone

L'isola di Wight. Il primo grande festival della musica rock by Guido Michelone

autore:Guido Michelone [Michelone, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Performing Arts, Isola di Wight;Rock;Festival;Musica, History, General, Music, Pop Vocal, Genres & Styles
ISBN: 9788836162383
Google: 64X3zwEACAAJ
editore: Diarkos
pubblicato: 2023-07-15T12:12:11+00:00


Message to Love.

Le interviste al regista Murray Lerner

Un testimone speciale, per non dire privilegiato, competente e unico quale osservatore diretto del Festival di Wight 1970 resta senza dubbio il regista americano Murray Lerner (1927-2017), che alla terza edizione della famosa kermesse sull’isola britannica dedica in pratica quasi l’intera vita se si pensa che – fra il progetto, le riprese e una postproduzione finita tra beghe legali – trascorrono circa tre anni, dal 1969 al 1972.

Quindi dal 1995 fino alla morte, che dunque lascia incompiuta l’operazione, è un susseguirsi di film trasformatisi, dopo il generalista Message to Love, in monografie articolate sui maggiori protagonisti dell’evento medesimo. E grazie a questo incessante lavoro, Lerner viene spesso intervistato da giornali e televisioni, verso cui egli si mostra sempre generoso, puntuale, collaborativo, dispensando curiosità, aneddoti, precisazioni e giudizi. Ad esempio, quando Neil Genzlinger pubblica sul «New York Times» del 5 settembre 2017 l’articolo Murray Lerner, Who Filmed Music’s Biggest Stars, Dies at 90, il giornalista cita un’intervista televisiva di sei anni prima per spiegare diversi aspetti di questo “testimone speciale”.

A Murray va anzitutto riconosciuto il talento (e la fortuna) non solo nel partecipare con la macchina da presa a grandi eventi musicali, ma anche di saper intervenire mediante la consapevolezza di risultare, come regista, una sorta di osservatore attivo: «Penso di avere un’idea di ciò che sta accadendo e di ciò che accadrà, e mi muovo verso quel momento».

Conscio altresì che per fare un buon documentario musicale occorra inserire qualcosa di sé, ritraendo ciò che sente, andando ben oltre la semplice ripresa del concerto, Lerner confessa: «Forse sono egoista, ma a essere onesto, ce la sto facendo in quel momento. Lo sto descrivendo in un modo che lo rende un momento […]. Penso di aver usato la storia per creare un’idea». Il regista, poi, è il primo a sfatare il mito dell’immediatezza, in cui basta una telecamera accesa di fronte a musicisti fantastici: «Entro a far parte della band quando filmo una band. Questo è il segreto, se è un segreto».

Con tali premesse, ecco quindi che si appresta ad affrontare tre grandi sfide sull’isola di Wight, soggiornando sul territorio circa due settimane prima e due settimane dopo il festival. Il regista, come prima sfida, cerca e ottiene il permesso di poter entrare in contatto con tutti i musicisti in cartellone, o per lo meno con un rappresentante di ogni gruppo presente. Ma al di là di band e solisti, Murray vuole relazionarsi direttamente anche con tutti quanti, dai promotori ai ragazzi comuni fino agli estremisti, orgoglioso del fatto che le persone lo accettino in toto grazie alle interazioni che stabilisce con loro.

Esiste ovviamente una sfida di tipo logistico, consistente nell’assemblare una troupe valida in soli quindici giorni, organizzandola in modo che riesca a esaudire i voleri tecnico-espressivi del regista medesimo: «Speravo di ispirarli e dare loro un’idea dell’evento su ciò che volevo fare. E per buttarsi davvero dentro, perché dovevi davvero… non stancarti. Ero quasi ovunque. Ero un demonio. Un fanatico al riguardo». Molti



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